BAROCCO E CONTRORIFORMA
LE CHIESE DI MANDURIA
CHIESA S. MARIA DI COSTANTINOPOLI
CHIESA S. MARIA DEL CARMINE
CHIESA SS. ROSARIO
CHIESA SPIRITO SANTO
Interno - Colonne Tortili
BAROCCO E CONTRORIFORMA
LE CHIESE DI MANDURIA
di Maria Luisa Barbuti
Nel Seicento e nei primi decenni del Settecento, dal nuovo
orientamento della chiesa di Roma nasce e si afferma in tutta Europa l’arte barocca.
Questa discussa definizione sembra corrispondere
essenzialmente a “irregolare” come lo è la perla di fiume, in portoghese: barroco. Sicuramente, rispetto alle geometrie, le
regole, il senso della misura, le armonie e l’humanitas dell’Umanesimo,
il linguaggio dell’arte barocca provoca un effetto contrario, capovolgendo il
vecchio ordine e trascendendo dall’umano al divino. Roma è il centro di
diffusione dell’arte barocca e i maggiori committenti sono il papa e gli ordini
religiosi, in particolare i Gesuiti. Nel clima della Controriforma, la chiesa contrasta gli effetti del protestantesimo, “comunicando” con i
fedeli per mezzo di immagini persuasive e convincenti, capaci di risvegliare la
fede e ricondurre le anime alla chiesa di Roma. L’arte diventa propaganda e
come oggi avviene con la pubblicità, l’antico media delle immagini doveva possedere un forte potere suggestivo
per impressionare i fedeli con effetti speciali paragonabili, oggi, agli
effetti del cinema 3D, specie per ciò che concerne la pittura. Pensiamo alle
illusioni prospettiche e allo spazio infinito negli affreschi delle cupole e dei soffitti che attraggono lo spettatore, inglobandolo nel
turbine della gestualità dei personaggi e del dinamismo dell’impostazione
strutturale. In architettura, la grandiosità del colonnato della Basilica di
San Pietro di Gian Lorenzo Bernini non finisce di stupire ancora oggi: come due immense braccia aperte, sembra
avvolgere in un grande abbraccio i fedeli in attesa della benedizione del Papa. Anche le facciate e gli
interni delle chiese meno emblematiche cambiano il loro assetto formale e come
atto di devozione, le chiese preesistenti si adeguano al nuovo stile,
arricchendosi di decorazioni, di nuove
cappelle e di altari. Il rinnovamento si riscontra in maniera particolare in
Piemonte, Campania, Sicilia e Puglia, dove il barocco assume caratteri
regionali come avviene nel caso del barocco leccese, che si discosta dal
barocco romano, principale fonte di
ispirazione e centro propulsore . Nel
Seicento la città di Lecce, dopo le devastanti invasioni dei Turchi, riemerge e
con l’appoggio della nobiltà e del clero, si abbellisce di chiese e lussuose
abitazioni per esternare abbondanza, fasto e potere. La chiesa di Santa Croce è
l’apoteosi della chiesa controriformata . La ricchezza della decorazione
riveste la struttura architettonica della facciata, incantando i fedeli. Le
colonne perdono la loro funzione di strutture portanti, rientrando nel gioco
disegnativo. Sembrano infatti voler incorniciare rosoni, nicchie e statue,
assimilandosi agli elementi decorativi. Gli andamenti curvilinei del contorno
della facciata si richiamano l’un con l’altro, rendendo l’edificio sacro
leggero e aperto verso lo spazio circostante. Senza indugio, si susseguono
ornamenti floreali, festoni, puttini, ghirlande. Lo sguardo è sollecitato a non
fermarsi. Complice di tali effetti è la pietra calcarea locale che, docile
sotto i colpi dello scalpello, si presta ad ogni bizzarria. Il barocco leccese
rimane un’espressione isolata e unica. Anche Manduria, nel Seicento, vive il
rilancio della vita religiosa ed economica, arricchendosi di chiese e monasteri, ma anche
di opere civili, come il riassetto urbanistico voluto degli Imperiale. Viene
costruita Porta Napoli (Arco di Sant’Angelo) e collegata in linea diretta con
Porta Grande (Piazza Garibaldi); la strada si restringe verso il centro,
creando un effetto scenografico di maggiore profondità spaziale. Entrando da
Porta Napoli, alle cui spalle si erge la chiesa di San Michele Arcangelo, e procedendo
verso Porta Grande , cuore della vita cittadina e religiosa, si contano tre chiese in un tratto così breve:
Santa Maria di Costantinopoli, San Leonardo, Chiesa del Carmine. E’ chiaro l’intento di dare una veste
religiosa alla città, fin dal suo ingresso. Tra gli esempi di chiese barocche più
belle e rappresentative troviamo, oltre quelle menzionate, la chiesa di San
Giuseppe, la chiesa dell’Immacolata, la chiesa dello Spirito Santo, la chiesa del SS. Rosario.
Osservando questa ricca produzione riscontriamo che Il barocco, a Manduria,
rientra a pieno titolo nel barocco romano, ma con soluzioni formali eleganti e
più sobrie, prive di eccessi. Sulle facciate delle chiese barocche di Manduria
si riscontra una certa severità, come se l’edificio sacro volesse imporsi
all’attenzione senza concedere troppe distrazioni, puntando più sul
fascino che sulla meraviglia, ma con
richiami ben precisi alle linee guida della chiesa controriformata. Il vero
scrigno lo si trova all’interno, con i magnifici altari scolpiti e la ricchezza
degli abbellimenti. Ricordiamo a tal proposito l’impiego, modernissimo e al
passo dei tempi per quell’epoca, delle colonne tortili per l’altare della chiesa
di San Giuseppe, utilizzate per la prima volta dal Bernini nel Baldacchino di
San Pietro (Basilica di San Pietro a Roma), intorno agli anni 1624-1633. Le
facciate delle chiese barocche di Manduria sono prevalentemente contrassegnate da due corpi sovrapposti, di
cui uno aggettante, come nella chiesa del Carmine dove il marcapiano
orizzontale che divide le due parti è arricchito dalla balaustra. Questa chiesa
costituisce un importante esempio di architettura barocca. La struttura
architettonica ha un impianto ellittico (elemento tipicamente barocco) come
quella della chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane di Francesco Borromini,
Roma, 1634-1637. Il prospetto inferiore, suddiviso in tre spartiture verticali
da lesene, comprende il portale centrale finemente decorato e coronato da un aggettante frontone e ai lati,
due nicchie a conchiglia con statue di Sante, arricchite
anch’esse da frontoni. Sulla balaustra
si ergono, imponenti, le statue dei quattro Evangelisti : Matteo, Marco,
Giovanni , Luca, che sembrano in atto di professare la fede cristiana. Il corpo
centrale della chiesa, sopraelevato e di dimensione inferiore, termina con fastigio
ad arco ribassato sormontato dalla statua della Madonna del Carmine posta al
centro, con ai lati le statue dei Santi
Pietro e Paolo. La maggior parte delle chiese era dotata di conventi o
monasteri e anche la chiesa della Madonna del Carmine presenta tutt’oggi l’attiguo
Convento dei Padri Scolopi, divenuto sede municipale, che ospitò le migliori
menti della città di Manduria che si dedicarono rigorosamente allo studio.