mercoledì 8 maggio 2013







BAROCCO E CONTRORIFORMA

LE CHIESE DI MANDURIA

 

 

 
 
CHIESA S. MARIA DI COSTANTINOPOLI
 
 
 

CHIESA S. MARIA DEL CARMINE

 

 
CHIESA SS. ROSARIO
 
 
 
 
CHIESA SPIRITO SANTO
Interno - Colonne Tortili
 
 
 

BAROCCO E CONTRORIFORMA 

LE CHIESE DI MANDURIA

di Maria Luisa Barbuti

Nel Seicento e nei primi decenni del Settecento, dal nuovo orientamento della chiesa di Roma nasce e si afferma in tutta Europa l’arte barocca. Questa discussa definizione sembra  corrispondere essenzialmente a “irregolare” come lo è la perla di fiume,  in portoghese:  barroco.  Sicuramente, rispetto alle geometrie, le regole, il senso della misura, le armonie e l’humanitas  dell’Umanesimo, il linguaggio dell’arte barocca provoca un effetto contrario, capovolgendo il vecchio ordine e trascendendo dall’umano al divino. Roma è il centro di diffusione dell’arte barocca e i maggiori committenti sono il papa e gli ordini religiosi, in particolare i Gesuiti. Nel clima della Controriforma, la chiesa  contrasta gli effetti  del protestantesimo, “comunicando” con i fedeli per mezzo di immagini persuasive e convincenti, capaci di risvegliare la fede e ricondurre le anime alla chiesa di Roma. L’arte diventa propaganda e come oggi avviene con la pubblicità, l’antico media delle immagini doveva possedere un forte potere suggestivo per impressionare i fedeli con effetti speciali paragonabili, oggi, agli effetti del cinema 3D, specie per ciò che concerne la pittura. Pensiamo alle illusioni prospettiche e allo spazio infinito negli affreschi  delle cupole e dei soffitti  che attraggono lo spettatore, inglobandolo nel turbine della gestualità dei personaggi e del dinamismo dell’impostazione strutturale. In architettura, la grandiosità del colonnato della Basilica di San Pietro di Gian Lorenzo Bernini non finisce di stupire ancora oggi:  come due immense braccia aperte, sembra avvolgere in un grande abbraccio i fedeli  in attesa della  benedizione del Papa. Anche le facciate e gli interni delle chiese meno emblematiche cambiano il loro assetto formale e come atto di devozione, le chiese preesistenti si adeguano al nuovo stile, arricchendosi  di decorazioni, di nuove cappelle e di altari. Il rinnovamento si riscontra in maniera particolare in Piemonte, Campania, Sicilia e Puglia, dove il barocco assume caratteri regionali come avviene nel caso del barocco leccese, che si discosta dal barocco romano, principale fonte  di ispirazione e centro propulsore .  Nel Seicento la città di Lecce, dopo le devastanti invasioni dei Turchi, riemerge e con l’appoggio della nobiltà e del clero, si abbellisce di chiese e lussuose abitazioni per esternare abbondanza, fasto e potere. La chiesa di Santa Croce è l’apoteosi della chiesa controriformata . La ricchezza della decorazione riveste la struttura architettonica della facciata, incantando i fedeli. Le colonne perdono la loro funzione di strutture portanti, rientrando nel gioco disegnativo. Sembrano infatti voler incorniciare rosoni, nicchie e statue, assimilandosi agli elementi decorativi. Gli andamenti curvilinei del contorno della facciata si richiamano l’un con l’altro, rendendo l’edificio sacro leggero e aperto verso lo spazio circostante. Senza indugio, si susseguono ornamenti floreali, festoni, puttini, ghirlande. Lo sguardo è sollecitato a non fermarsi. Complice di tali effetti è la pietra calcarea locale che, docile sotto i colpi dello scalpello, si presta ad ogni bizzarria. Il barocco leccese rimane un’espressione isolata e unica. Anche Manduria, nel Seicento, vive il rilancio della vita religiosa ed economica,  arricchendosi di chiese e monasteri, ma anche di opere civili, come il riassetto urbanistico voluto degli Imperiale. Viene costruita Porta Napoli (Arco di Sant’Angelo) e collegata in linea diretta con Porta Grande (Piazza Garibaldi); la strada si restringe verso il centro, creando un effetto scenografico di maggiore profondità spaziale. Entrando da Porta Napoli, alle cui spalle si erge la chiesa di San Michele Arcangelo, e procedendo verso Porta Grande , cuore della vita cittadina e religiosa,  si contano tre chiese in un tratto così breve: Santa Maria di Costantinopoli, San Leonardo, Chiesa del Carmine.  E’ chiaro l’intento di dare una veste religiosa alla città, fin dal suo ingresso. Tra gli esempi di chiese barocche più belle e rappresentative troviamo, oltre quelle menzionate, la chiesa di San Giuseppe, la  chiesa  dell’Immacolata, la chiesa  dello Spirito Santo, la chiesa del SS. Rosario. Osservando questa ricca produzione riscontriamo che Il barocco, a Manduria, rientra a pieno titolo nel barocco romano, ma con soluzioni formali eleganti e più sobrie, prive di eccessi. Sulle facciate delle chiese barocche di Manduria si riscontra una certa severità, come se l’edificio sacro volesse imporsi all’attenzione senza concedere troppe distrazioni, puntando più sul fascino  che sulla meraviglia, ma con richiami ben precisi alle linee guida della chiesa controriformata. Il vero scrigno lo si trova all’interno, con i magnifici altari scolpiti e la ricchezza degli abbellimenti. Ricordiamo a tal proposito l’impiego, modernissimo e al passo dei tempi per quell’epoca,   delle colonne tortili per l’altare della chiesa di San Giuseppe, utilizzate per la prima volta dal Bernini nel Baldacchino di San Pietro (Basilica di San Pietro a Roma), intorno agli anni 1624-1633. Le facciate delle chiese barocche di Manduria sono prevalentemente  contrassegnate da due corpi sovrapposti, di cui uno aggettante, come nella chiesa del Carmine dove il marcapiano orizzontale che divide le due parti è arricchito dalla balaustra. Questa chiesa costituisce un importante esempio di architettura barocca. La struttura architettonica ha un impianto ellittico (elemento tipicamente barocco) come quella della chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane di Francesco Borromini, Roma, 1634-1637. Il prospetto inferiore, suddiviso in tre spartiture verticali da lesene, comprende il portale centrale finemente decorato e  coronato da un aggettante frontone e ai lati, due  nicchie  a conchiglia con statue di Sante, arricchite anch’esse da frontoni.  Sulla balaustra si ergono, imponenti, le statue dei quattro Evangelisti : Matteo, Marco, Giovanni , Luca, che sembrano in atto di professare la fede cristiana. Il corpo centrale della chiesa, sopraelevato e di dimensione inferiore, termina con fastigio ad arco ribassato sormontato dalla statua della Madonna del Carmine posta al centro, con ai lati le statue dei Santi  Pietro e Paolo. La maggior parte delle chiese era dotata di conventi o monasteri e anche la chiesa della Madonna del Carmine presenta tutt’oggi l’attiguo Convento dei Padri Scolopi, divenuto sede municipale, che ospitò le migliori menti della città di Manduria che si dedicarono rigorosamente allo studio.