Sede della Mostra Permanente "Oltre le Mura" |
VISITA AL MUSEO
“ LA MOSTRA
PERMANENTE OLTRE LE MURA”
La società ha mostrato nei secoli e millenni potenti
trasformazioni, ma ci sono valori e comportamenti umani che non cambiano. Un popolo
civile cerca a tutti i costi di conservarne i migliori, alcuni imprescindibili
poiché connaturati con il profondo del nostro “essere”. Se andiamo a ritroso
nel tempo vediamo che sono sempre esistiti e sempre esisteranno, fino a quando
l’uomo sarà definito tale. Mi riferisco alla natura del “fare” , coincidente
con il produrre “arte” : parlare di sé e del mondo circostante con il frutto
delle proprie opere .Visitando un museo si apre ai nostri occhi uno spaccato di
vita, di storia, di pensiero collettivo e individuale. In tutto il mondo sono
presenti musei, cioè luoghi di conservazione delle opere d’arte o di altro
materiale di carattere storico-culturale. La visita pubblica del museo è frutto
della cultura dell’Illuminismo che estendeva il privilegio culturale a tutte le
classi sociali e i più grandi musei del mondo sorgono proprio tra il Settecento
e l’Ottocento. Ricordiamo che il Louvre
si costituisce Museo, quindi aperto al pubblico, dal 1793, in un panorama
culturale e politico ricco di fermenti in
cui si pensa che la cultura e l’arte appartengano al popolo francese. Precedentemente
la conservazione delle opere d’arte e delle collezioni era riservata ai ceti
elevati ,ai principi e ai regnanti. Insieme ai grandi musei troviamo anche piccoli gioielli, come “La raccolta Oltre le
Mura” di Manduria che diventano “grandi” poiché rivelatori della cultura locale
nella sua organicità. I reperti
archeologici provenienti dalla vasta necropoli messapica di Manduria,
conservati ed esposti al pubblico nella
sede di Palazzo Blasi, raccontano la storia del territorio meglio di qualsiasi
testimonianza cartacea: sono essi stessi “documentari” . L’elegante e chiara
esposizione dei reperti guida il visitatore in maniera ordinata in un percorso
che apre pagine di storia non ancore lette da molti. E’ un vero peccato che la
cultura messapica incontri tanta difficoltà a ricongiungersi con la tradizione
storico-artistica accademica e che rimanga relegata ad un ruolo di storia
patria o che comunque non trovi ancora la giusta valorizzazione a livello
nazionale. Ma tralasciando osservazioni più volte ripetute ed entrando nel vivo
dell’argomento, la sintesi che scaturisce dalla visita alla” Raccolta Oltre le mura” è la rivelazione in “toto”
dell’antica società messapica.
Sono
esposti nella mostra numerosi reperti facenti parte dei “Corredi Funerari” che
accompagnavano il defunto nella sepoltura. Questi oggetti, appartenuti al defunto
quando era in vita, diventano il simbolo della sua identità, del suo modo di
vivere. Troviamo tombe femminili, maschili e del bambino, contrassegnate da
corredi ben distinti. Nelle tombe femminili, i reperti ci fanno immaginare una
donna raffinata che è simbolo di fertilità e femminilità . Una madre che ama,
nutre e fa divertire i suoi bambini, che laboriosamente tesse al telaio le sue
tele. Nella tomba dei bambini troviamo piccole trozzelle per le bambine,
giocattoli come statuette, sonagli , poppatoi, gioiellini per tutti. Dalle
tombe maschili comprendiamo che la società messapica era organizzata per allenarsi e per combattere. Nella tomba del guerriero vediamo
infatti cinturoni, punte di lancia e lame di coltelli, un elmo da ”parata” in
terracotta. Dalla tomba dell’atleta
immaginiamo corpi maschili forti, ben allenati e curati con unguenti , detersi
con lo strigile, alla maniera greca. Dalle tombe del Simposio immaginiamo
uomini riuniti per argomentare e sorseggiare vino, che sembra essere stato
privilegio maschile. Elemento comune del corredo funerario è la lucerna,
antichissimo simbolo di passaggio all’aldilà. In una società supertecnologica,
bellissima ma troppo spesso frastornate
e confusa, entrare nel museo e lasciarsi prendere da un film virtuale di
2500 anni fa è davvero stupefacente!
VIDEO DEI CORREDI FUNERARI MESSAPICI DI MANDURIA (TA)
Realizzato da Maria Luisa Barbuti